sabato 28 febbraio 2015

Sensazioni improvvise

Hola,
Mi dispiace non rispondere ai vostri commenti e non commentare i vostri post, ma, senza offesa, non ne ho le forze. Leggo tutto sempre peró (:

Oggi è successa una cosa e volevo condividerla con voi...
Allora, ero uscita con una mia amica a comprare il regalo per una nostra amica che fa una piccola festa sta sera. In centro abbiamo incontrato un ragazzo della nostra compagnia del paese con la sua ragazza e una loro amica e ci hanno aiutato a scegliere il regalo. Nella corriera per il ritorno scopriamo che non c'è molto alcol alla festa, quindi decidiamo di fermarci in cooperativa a comprare qualcosa. La mia amica se ne va lasciandoci soli e tra la birra e la farina di cocco lui mi prende e mi bacia. È stato... Sono rimasta senza fiato. Ci ha messo così tanta dolcezza e così tanto impeto allo stesso tempo che credo mi sarei sciolta da un momento all'altro. Poi mi guarda e mi fa "ogni volta che ti vedo io..." E appoggia la testa alla mia spalla. Poi dopo qualche interminabile secondo si gira per prendere le birre e io me ne vado.
Tra me e questo ragazzo, che chiameremo L., c'era già stato qualcosa, fino a poco tempo fa non ci sopportavamo, poi ad una festa mi fa 'oggi sei proprio una figa pazzesca' e dopo essersi ubriacato fa 'basta, sta sera mi faccio Lily'.
Non è successo niente finchè qualche sera dopo non ci ritroviamo io e lui nei sedili dietro di un pulmino e siamo li lì per baciarci. A capodanno finalmente BOOM.
Poi lui si rimette con la sua ragazza e nulla. Anche se nulla proprio no visto sta sera.
Nom so, quelli impegnati capitano tutti a me.
Sento che c'è qualcosa tra me e lui, ma qualcosa di fisico... Chimico. La famosa chimica.
Adesso sono appena tornata dalla festa della mia amica in cui lui non mi ha nemmeno rivolto la parola, solo una volta quando eravamo nei divanetti si è appoggiato con la testa sul mio braccio, forse per stare più comodo.
Non so davvero che pensare ):

giovedì 26 febbraio 2015

panico

Oggi sono andata in panico per delle mozzarelle fritte e una porzione di patatine fritte del mc. 
Dopo scuola dovevo fare da alunna tutor e quindi pranzare da qualche parte perché non potevo tornare a casa, pensavo di farlo al bar della scuola, ma durante la ricreazione non sono riuscita a scendere e all'una aveva chiuso e alla casa dello studente c'erano spinaci e prosciutto, quindi ho evitato (vegetariana con problemi con l'odore degli spinaci a rapporto). 
Alla fine sono andata al mc che è proprio dietro scuola perché di andare fino in centro per un trancio di pizza non mi andava. 
Ho ordinato patatine e mozzarelline fritte e quando sono arrivata al tavolo pronta per il pranzo mi sono bloccata. Vedevo l'unto delle patatine macchiare il cartone e tutti intorno a me che sembravano in procinto di trasformarsi in maiali, come in "la città incantata". Avevo la nausea, ma ho provato lo stesso ad assaggiare una mozzarellina e quando ho sentito l'olio in bocca non ce l'ho fatta e sono andata a vomitare dopo aver buttato via tutto.
Mi illudo sempre che sia tutto finito, di non avere più problemi con il cibo, eppure ci sono sempre quelle piccole cose, quegli attimi in cui vado fuori di testa o quelle fissazioni che mi fanno tornare al punto di partenza: niente pane alla sera o zucchero nel tè, acqua appena svegliata e prima di andare a dormire, mai mangiare più di un alimento grasso o di un tipo di carboidrati a pasto, le verdure scondite, i cibi "liquidi" non si devono mischiare nel piatto...
Quando finirà tutto questo? How do we get out of this labyrinth of suffering?

martedì 24 febbraio 2015

SPM, non la mia

Anche se l'influenza non è finita sono ritornata a scuola. Sono bollente, con le mani gelate e tremo di freddo. Ma non ho la febbre. Solo un principio di raffreddore e la voce a tono -298986449.
Ho spesso problemi alla gola dovuti al vomito in prima e seconda superiore, quando vomitavo dallo stress tutte le mattine, dal vomito quando ubriaca marcia rigetto tutto (spesso, visto che ormai lo so fare talmente bene da non aver bisogno nemmeno di ficcarmi due dita in gola), dall'acidità di stomaco che mi provoca la tensione e dal fumo.
La gola ringrazia.
Adesso sto smettendo di fumare, lo faccio solo quando sono stressata per qualcosa tipo oggi, e non vomito più tutte le mattine. Quindi la mia voce c'è nel 90% dei giorni, ma non sempre.
Oggi è stata una giornata abbastanza di merda. il prof di filosofia si è incazzato perché gli abbiamo chiesto assemblea e la prof di italiano e latino perché non le abbiamo consegnato un tema che non ci aveva chiesto di consegnare. Mi chiedo perché i prof debbano avere la SPM tutti insieme.
Oggi devo studiare tantissimo perché domani ho compito con la stronza di italiano (non più solo la stronza di latino) e il giorno dopo, oltre che la quasi certa interrogazione di filosofia, verifica di biologia in inglese.
Ho seriamente voglia di fumare o vomitare, ma devo studiare e quindi non ho tempo.
In più ho appena iniziato a rileggere un libro che amo alla follia e avrei voluto passare il pomeriggio così visto che i miei non ci sono e non possono dirmi a ripetizione di studiare (nasconderei il libro in un altro di scuola, ma sono 676 pagine a copertina rigida). Ma niente.
Amen, se ho voglia poi aggiorno per un'altra sega mentale, ma non so, vediamo.
Besos ragazze.

sabato 21 febbraio 2015

influenza fulminante

Ovviamente tutta la stanchezza accumulata ha portato a quella che io chiamo un' "influenza fulminante": ieri mattina avevo mal di gola e freddo e mal di testa, e nel giro di poche ore BAM, ero k.o., così oggi sono stata a casa e ho dormito fino a mezzogiorno. Adesso vorrei strafogarmi di schifezze piene di carboidrati, ma in casa non ce ne sono, e guardarmi un film strappalacrime, ma in tv non ce ne sono e ho già visto 'scrivimi ancora'. Potrei studiare visto che lunedì devo consegnare un saggio importante, ma ho troppo mal di testa. 
Non ho voglia di fare niente, solo seppellirmi e non svegliarmi mai più. 

giovedì 19 febbraio 2015

Tristezza

Oggi mi sento un po' giù sia fisicamente che mentalmente. Un po' perchè questi giorni di vacanza per carnevale, che qui si prende molto seriamente, sono stati deleterei. Sabato per san valentino un ragazzo con cui ogni tanto scopo mi ha regalato un preservativo e ne abbiamo fatto un palloncino in autobus, poi la sera al compleanno di un mio amico ci siamo ubriacati tra aperitivo e giochi alcolici e ho vomitato 2 volte. Domenica avevo una festa e anche lì ho bevuto tantissimo e sono finita a casa di un mio amico a fare sesso, "ciao sono Lily ed era dal primo di gennaio che non scopavo" - "ciao Lily", poi sono tornata a casa e prima di entrare ho sboccato un po' per l'alcol un po' perchè mi ero ripromessa di fare la ragazza seria, e infine martedì sono uscita di casa alle 3 e sono tornata alle 5 del mattino correndo per il freddo e quando finalmente mi sono messa a letto ho sentito una tristezza assurda che mon abbandona da allora. 
Ogni tanto mi capita, penso di essere una "deeply unhappy person" cit. Alaska Young, che periodicamente si sente morta dentro. Sono una volta mi è capitato di essere serena, non si tratta di felicità quanto di serenità, per lungo tempo. Durante la prima e unica "vera" relazione che io abbia mai avuto, vera è tra virgolette perchè lui era fidanzato e la sua ragazza è rimasta incinta quando avevano entrambi 19 anni, dopo che lui confessó di averla tradita e, specifichiamo, non con me. Per questo ci siamo lasciati, non perchè lei era incinta, ma solo dopo mi sono accorta di quanto fossi stata una cattiva persona. Io avevo 15 anni e lui 18 e ora a raccontarlo mi sento stupida, ma è stato il periodo più sereno e allo stesso tempo tormentato che abbia mai vissuto. Con lui mi sentivo io, e quando stavo a testa in giù sul terrazzo o per troppo in apnea sott'acqua lui veniva sempre a prendermi finché smisi di farlo perchè sapevo che lui c'era. Era sempre presente nonostante la sua ragazza e ci siamo sostenuti in tantissimi momenti di difficoltà, anche se non sono mai mancate le litigate furiose in cui rompevo cose e pretendevo di scendere dalla macchina in piena autostrada o quando lui se ne andava sbattendo le porte e ubriacandosi in qualche bar della città. I momenti più belli però erano quelli in cui a letto mi accarezzava i capelli e mi stringeva forte a lui.
Perchè sto raccontando questa storia che è così personale e ineffabile? Voglio ritrovare quel pezzetto di paradiso che è volato via tempo fa e imprimermelo bene nella memoria per ricordarmi che la serenità esiste e che forse un giorno la ritroveró. Speranza ragazze. 

mercoledì 4 febbraio 2015

Hola ninas

Avevo fatto un post stra figo, ma l'app di blogger me l'ha cancellato. Fanculo.
Il succo del discorso comunque era che oggi mi sento euforica. Sarà perchè a scuola è stata una giornata easy, perchè mi sono lasciata coccolare per ben due ore dal parrucchiere (sono tornata al mio castano scuro dopo 6 mesi da bionda) o perchè i miei zii vengono a festeggiare il mio compleanno in ritardo e mio padre ancora non c'è. Oggi c'era anche il sole e ho potuto bere il caffè alla nocciola alla veranda del pub come piace a me.
Unica pecca le 8 pagine di filosofia della scienza da studiare dal cellulare perchè non ci sono abbastanza soldi a scuola per fare le fotocopie. Vabbè.
Mamma sta sera fa la pizza e la torta di mele e per me e per lei c'è della buona birra tedesca. Abbastanza calorico il tutto, ma ogni tanto ci puó stare. 
Ieri un mio amico mi ha anche regalato una scatola di biscotti fatti nel suo ristorante solo per me (miele e cioccolato a forma di roselline, 1 e 7). Troppo dolce lui. Come si fa a non amare i ragazzi quando fanno queste cose pur essendo 'solo amici'?
Le cose belle insomma!

Oh, appena mi riesco a connettere con il pc guardo e commento i vostri blog. Con il cellulare sono una frana 😭

Capelli:

martedì 3 febbraio 2015

Happy B-day Lily

Sweet seventeen. Mio Dio. A scriverlo e a dirlo mi viene l'ansia. Non ci riesco. Questa strana cosa che devo crescere non mi è proprio mai piaciuta. Forse perché quello che posso fare ora lo facevo anche a 12, 13 anni. Anzi, forse più di adesso. E quindi la differenza si vede solo nelle aspettative che gli altri hanno in me e che spesso non sono in grado di soddisfare.
Fatto sta che sono 17 anni di disastri e complessi che si sono accentuati da quasi due anni a questa parte.
La prima volta che ho aperto il blog è stato il 4 agosto 2013. Me lo ricordo benissimo perché è stato il giorno in cui ho smesso di mangiare e mi sono legata a questo mondo in cui adesso sto tornando. Non che prima me ne fossi andata, ma avevo preso una certa distanza. Poi il blog è stato chiuso all'incirca verso novembre dello stesso anno, quando mio padre mi trovò a vomitare un'insalata al tonno dopo cena e io non trovavo più il coraggio di muovere nemmeno un passo senta sentire lo sguardo accusatore dei miei genitori.
L'ho riaperto verso gennaio, mi ricordo di aver pubblicato un post per il mio compleanno quindi deve essere stato per forza così, ma non ne sono sicura. Ho un vuoto in testa in quel periodo. Dato probabilmente dal fatto che ero sempre ubriaca o fatta o entrambe. Ricordo che a casa c'erano lamette di temperini e rasoi seppelliti un po' ovunque, che le bottiglie di liquori del salotto erano riempite di tè, che avevo sempre freddo e che i capelli scorrevano a ciocche giù per lo sciacquone della doccia. La mia gola bruciava sempre.
Il blog l'ho cancellato dopo che la polizia postale era stata a casa mia. Avevo preso le dovute precauzioni, ma non si sa mai. Non ricordo nemmeno cosa ci facevano da me.
Ripensando a questi anni passati mi sale un panico assurdo. Come se guardassi da fuori quello che mi accadeva e che facevo accadere.
Ora sto meglio, mi ubriaco solo nei weekend e fumo una canna ogni tanto. Di sigarette un po' di più, ma ci sto lavorando.
Sto cercando di non essere più la puttana anoressica.
Prima guardavo i blog che seguivo tempo fa, molti sono stati abbandonati, altri ne sono stati aperti. Un po' è triste. Mi chiedo cosa sia successo alle proprietarie che non ci sono più. Magari ce l'hanno fatta ad uscire da tutto questo, magari no.
Che cosa buffa.

lunedì 2 febbraio 2015

chi sono io

Oggi la prof stronza di latino mi ha interrogata per darmi il colpo di grazia. Infatti lei non mette mai la sufficienza subito dopo un compito da 4. Te la devi sudare, e tanto.
La cosa strana è che la stronza di latino quando diventa la divertente di italiano mi piace tanto. Mi dà sempre bei voti e parliamo tutti insieme di cose interessanti, attuali. 
Oggi per esempio abbiamo parlato dell'esilio a causa della diversità e delle maschere che noi portiamo in nome della società. E quando ci sono certi discorsi non si può non approfittarne per interrogarsi sulla propria persona. Quindi, chi sono io?
A intervalli mi pongo La Domanda. Soprattutto nei periodi di merda come questo in cui tutto intorno a me sembra farmi dubitare sulle mie convinzioni causa epiteti vari e discorsi sul futuro (vedi padre e sua figlia stupida).
è brava ma...
è figa ma...  
è intelligente ma...
è una puttana anoressica
è una stronza
è falsa
alcolizzata
doppiogiochista fuori di testa
egoista egocentrica
puttana (sì, di nuovo)
complessata
troppo magra
troppo grassa
troppo bassa
troppo
troppopoco
perfettabellabruttastupida
Boccheggio, boccheggio in un mare di stronzate.
Sto a stento a galla.
Fingo.
Fingere è forse la cosa che mi riesce meglio.
Forse nemmeno qui sono stata sincera. In mezzo a parole di cui non devo rendere conto a nessuno ci sono, o al massimo ci saranno, almeno un paio di stronzate.
Perché non riesco a dire la verità a me stessa?
Forse in mezzo a tutte le maschere che ho sempre indossato ho perso di vista la mia faccia e ora non riesco più a trovarla. Non riesco più a riconoscermi.
Mi confondo e un giorno credo che quella vera sia la stronza, quello dopo l'egocentrica che ad alta voce non è mai soggetto delle proprie frasi, quello dopo ancora la puttana che non riesce a volere un ragazzo per poi trovarsi la notte con il bisogno di stringere qualcuno.
Non so più da che parte guardare. Forse sotto ai piedi, magari lì sotto oltre a trovare la mia autostima trovo anche qualcos'altro. 
Ho paura di perdere qualcosa. Di lasciare indietro una parte di me che non tornerà più.
La coscienza per esempio. Non riesco neanche a piangere, non sono riuscita a piangere nemmeno al funerale di mia nonna. Sono diventata troppo forte per lasciar trasparire le mie emozioni in pubblico.
Forse dovrei andarmene da qui e lasciare le maschere di ora nel luogo in cui me le hanno messe, metterne di nuove migliori di queste o liberarmene del tutto piano piano. 
E' possibile una cosa del genere?